Microsoft Entra ID: l’importanza di effettuare un Security Application Audit

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Microsoft Entra ID: l’importanza di effettuare un Security Application Audit – Microsoft Entra ID (precedentemente noto come Azure Active Directory) rappresenta il cuore pulsante della gestione delle identità in ambienti Microsoft 365. Non è solo un sistema di autenticazione: è il controller delle identità digitali, per cui ogni utente che accede a Teams, SharePoint, Exchange Online o a una qualsiasi app SaaS federata attraverso SSO, lo fa tramite Entra ID. Ogni dispositivo che viene registrato per il lavoro ibrido, ogni accesso a un’infrastruttura Azure, ogni autenticazione via API: tutto passa da lì. Questa centralizzazione dell’identità è un vantaggio enorme in termini di produttività, coerenza e governance.

Allo stesso tempo però rappresenta un single point of failure in ambito cybersecurity: la sua centralità lo rende anche un bersaglio privilegiato e una potenziale fonte di rischio, se mal gestito; una complessità che può nascondere vulnerabilità critiche se non viene configurato e monitorato correttamente. Perché Entra ID è un elemento così critico nell’infrastruttura di sicurezza dei modern workplace? Perché è così importante effettuare un Security Application Audit? Scoprilo nella settima puntata del nostro Microsoft Modern Workplace!

 

Microsoft Entra ID: cuore dell’identità digitale, da proteggere con attenzione

Microsoft Entra ID non è solo un sistema di autenticazione centralizzato: è l’infrastruttura che orchestra ogni identità digitale aziendale, in ambienti cloud, ibridi e on-prem. La sua criticità non deriva da un rischio intrinseco, ma dalla vastità delle sue funzionalità e dalla responsabilità operativa nel configurarlo e mantenerlo sicuro. Perché la sua governance è così strategica?

In primis, Entra ID è il punto di ingresso unico per l’accesso a Microsoft 365, Azure, Dynamics 365 e a migliaia di app aziendali federate. Qualsiasi errore nella gestione di un ruolo o un’autorizzazione può propagarsi trasversalmente all’intero ecosistema:

  • un utente con privilegi amministrativi non monitorati può gestire policy di Conditional Access o creare nuove entità;
  • un’applicazione con permessi elevati può accedere a dati sensibili tramite API, anche al di fuori dell’orario lavorativo o dei controlli classici.

Inoltre, in ogni tenant Entra ID esistono ruoli ad alto impatto operativo, come Global Administrator, Application Administrator, Privileged Role Administrator, Conditional Access Administrator Molti ambienti aziendali crescono rapidamente e adottano Entra ID in modalità “default first, hardening later”. Questo comporta una possibile escalation silenziosa dei privilegi, dove utenti o gruppi mantengono diritti non più necessari, o non soggetti a MFA, logging o revisione periodica. Qui entra in gioco il Privileged Identity Management (PIM), che consente di rendere temporanei i ruoli critici, richiedere approvazioni esplicite e tracciare ogni attivazione e motivazione. Tuttavia, PIM è efficace solo se configurato e monitorato correttamente.

C’è anche da considerare che, se è vero che Entra ID supporta in modo nativo la collaborazione con utenti esterni – come fornitori, consulenti o partner – questa flessibilità è un punto di forza, ma introduce anche l’esigenza di definire scadenze o policy di autoeliminazione per gli account guest inattivi, limitando l’accesso alle sole risorse necessarie.

Uno degli aspetti più fondamentali però è il fatto che le app registrate su Entra ID (sia Microsoft che terze parti) possono accedere a dati e risorse tramite token OAuth 2.0. Questo è un grande vantaggio in termini di automazione e integrazione, ma comporta anche rischi se l’applicazione è stata abbandonata ma conserva ancora accessi attivi, così come se i permessi richiesti sono più ampi del necessario, oppure se le autorizzazioni sono state accettate da un amministratore senza un processo di approvazione centralizzato.

Tutti questi aspetti non derivano da un difetto della piattaforma, ma dalla sua potenza e flessibilità. EntraID è costruito per adattarsi a realtà enterprise complesse, ma richiede consapevolezza, metodo e audit periodici. È qui che diventa fondamentale effettuare un Security Application Auditing su EntraID.

 

Cos’è un Entra ID Security Application Audit

Un Security Application Audit su Entra ID è un’attività di analisi tecnica e strategica che consente di valutare la postura di sicurezza dell’ambiente di identità aziendale. L’obiettivo è identificare configurazioni errate, privilegi eccessivi, accessi non controllati e potenziali punti di ingresso per attacchi informatici. Tutti elementi che, se trascurati, possono essere sfruttati da attori malevoli interni o esterni, aumentando il rischio di compromissione.

Oltre alla componente più strettamente tecnica però, l’audit ha un ruolo fondamentale anche nella conformità: basandosi su benchmark riconosciuti a livello internazionale – come il CIS Microsoft Azure Foundations Benchmark – aiuta le organizzazioni ad aderire alle best practice di sicurezza, facilitando anche l’allineamento a normative come GDPR, ISO/IEC 27001, NIS2 o DORA, a seconda del settore di appartenenza.

Dal punto di vista della governance, l’attività di auditing supporta l’adozione di principi chiave come il Least Privilege, promuovendo la diffusione dell’autenticazione multifattore (MFA) e abilitando un uso consapevole di strumenti strategici come il Privileged Identity Management (PIM). Il risultato è una gestione delle identità più razionale, controllata e scalabile.

Non meno importante, il Security Application Audit e la conseguente attività di remediation consentono di ridurre in modo concreto la superficie di attacco rimuovendo accessi superflui, eliminando utenti guest non più attivi e revocando sessioni o token non monitorati: l’organizzazione diventa quindi più resiliente e meno esposta ad attacchi basati su furto d’identità o lateral movement.

Infine, i risultati dell’audit – quando presentati con report tecnici approfonditi e sintesi executive – rappresentano strumenti preziosi per il management, offrendo una visione concreta dello stato di sicurezza ed evidenziando le priorità di intervento: un supporto fondamentale nel processo decisionale in ambito IT, cybersecurity e compliance.

 

Quando è il momento di effettuare un Security Application Audit su Entra ID?

Sebbene il Security Application Auditing sia uno strumento utile in qualsiasi fase del ciclo di vita dell’ambiente Microsoft Entra ID, esistono alcuni momenti strategici in cui la sua esecuzione diventa particolarmente consigliata – se non imprescindibile – per garantire continuità operativa, conformità e sicurezza. Scopriamoli!

Adozione recente di Microsoft 365 o Azure

La transizione verso ambienti cloud o ibridi introduce un nuovo modello di gestione delle identità, spesso molto diverso da quello on-prem tradizionale. In questa fase, è facile che vengano lasciate configurazioni “temporanee” che diventano poi definitive. Eseguire un audit subito dopo l’adozione consente di:

  • verificare che i principi di sicurezza siano correttamente applicati sin dall’inizio;
  • evitare l’accumulo di privilegi eccessivi o non documentati;
  • garantire una baseline sicura e coerente per lo sviluppo successivo.

Riorganizzazioni aziendali, acquisizioni o fusioni

Nei contesti di cambiamento organizzativo, le identità digitali devono essere riallineate a nuovi ruoli, strutture e processi. L’audit diventa uno strumento essenziale per:

  • mappare le nuove esigenze di accesso;
  • identificare sovrapposizioni di ruoli e permessi;
  • uniformare le policy tra più tenant o ambienti preesistenti.

Incidenti di sicurezza o audit interni

In caso di violazioni, accessi anomali o esiti critici da parte di audit interni, il Security Application Audit rappresenta una risposta strutturata per:

  • ricostruire il contesto e individuare le cause tecniche profonde;
  • verificare eventuali configurazioni non conformi o vulnerabili;
  • impostare un piano correttivo concreto e tracciabile.

Non si tratta solo di reagire, ma di prevenire ulteriori conseguenze con una visione sistemica e documentata.

Revisione periodica della postura di sicurezza

Come ogni infrastruttura dinamica, anche Entra ID evolve nel tempo: cambiano le applicazioni, gli utenti, i ruoli e i processi. Per questo è consigliabile includere il Security Application Audit in un ciclo di verifica continuativa, come parte di un processo di cyber risk assessment aziendale e in coordinamento con l’aggiornamento delle policy o del framework Zero Trust. In questo modo, l’audit non è più un’attività straordinaria, ma diventa parte integrante della strategia di governance dell’identità.

In conclusione, un Security Application Audit su Microsoft Entra ID rappresenta una leva concreta per migliorare sicurezza, conformità e governance; non si tratta solo di individuare vulnerabilità tecniche, ma di costruire consapevolezza e controllo su uno degli asset più strategici dell’intera infrastruttura IT: le identità e gli accessi.

Che si tratti di un’adozione recente, di un cambiamento organizzativo o di una revisione periodica, l’audit aiuta a mettere ordine, rimuovere privilegi eccessivi e prevenire minacce prima che diventino incidenti. E, soprattutto, fornisce dati oggettivi e visione strategica al management per guidare le scelte in ambito cybersecurity.

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